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L'intervento in oggetto, realizzato nell’agosto 2015 (lavori eseguiti nel periodo ottobre-novembre 2015), riguarda l'illuminazione interna dell’archivio generale di Ateneo (edificio C18), in quanto è stato riscontrato negli anni che l'illuminazione interna rappresenta la quasi totalità dei consumi elettrici imputabili alla struttura (da analisi dei consumi, essa rappresenta circa il 93% dei consumi totali).

Gli obiettivi principali dell’intervento quindi sono stati:

  • razionalizzazione dell’utilizzo dell’energia elettrica per l’illuminazione di una parte dell’archivio, con conseguente riduzione degli sprechi energetici;
  • miglioramento della gestione delle accensioni/spegnimenti delle lampade, con conseguente maggiore attenzione alla riduzione degli sprechi energetici e maggiore livello di gradimento da parte del personale dipendente nell’utilizzo dell’impianto di illuminazione;
  • miglioramento dei parametri illuminotecnici nei corridoi dell’archivio;
  • far diventare la struttura di Montacchiello un “prototipo” per interventi analoghi da effettuarsi sull’illuminazione di altre strutture universitarie.

In particolare l’intervento è consistito in:

  • sostituzione al Livello 1 di tutte le lampade a tubi neon 2x58 W con lampade a led 1x37 W. La potenza elettrica complessiva delle lampade installate al piano primo è quindi stata portata da 29,6 kW a 9 kW (xxxxx%).
  • sostituzione al livello piano terra delle lampade a tubi neon 1x58 W del settore “H” (relativo all’archivio delle segreterie studenti e che rimane più acceso) con lampade a led 1x37 W, riducendo di altri 2 kW la potenza elettrica dell’illuminazione.
  • nuovo cablaggio delle linee al livello 1 con una ridefinizione più funzionale delle tre zone di accensione e che tenga conto della morfologia della struttura, come mostrato nella figura sottostante, al fine di facilitare l’accensione dell’impianto di illuminazione da parte del personale dipendente.

Sulla base dei consumi storici analizzati, del rilievo delle potenze elettriche di illuminazione e dell’intervista sulla gestione e accensione dell’illuminazione da parte degli utenti, è stato creato e validato un modello di consumo per l’illuminazione mediante il quale è stato possibile quantificare i risparmi ottenibili di progetto a fronte dell’intervento di sostituzione degli apparecchi illuminanti proposto, corrispondente al 22% del consumo annuale medio registrato da fattura negli anni 2011-2014.

Dopo 4 anni dalla realizzazione dell’intervento basandosi invece su dati reali, emerge un risparmio medio annuo di energia elettrica pari a circa 42501 kWh/anno, che corrisponde al 44% di riduzione dei consumi. 

Per l’analisi del risparmio economico, in fase di progettazione si era ottenuto un tempo di ritorno dell’investimento di circa 9 anni, ma, al momento, sulla base dei consumi reali è stata effettuata una nuova stima del tempo di ritorno, che è risultato pari a circa 5 anni .

 

 

 

 

 

L'intervento di riqualificazione energetica riguarda il polo didattico (Polo B) situato in via Giunta Pisano, 28, principalmente a servizio dei dipartimenti di Ingegneria.

L'edificio, costruito alla fine degli anni sessanta, è un fabbricato a quattro piani fuori terra, ha struttura portante in acciaio di elevato spessore ed i solai con travetti in acciaio e laterizio con soprastante massetto in calcestruzzo. Le pareti di tamponamento perimetrale sono realizzate con pannelli prefabbricati costituiti da due lastre di alluminio con interposta schiuma isolante. I serramenti sono metallici, senza taglio termico, con vetro singolo di 4 mm. La superficie vetrata rappresenta circa la metà di tutta la superficie laterale disperdente del fabbricato.

L'edificio ospita aule didattiche e laboratori informatici e il Polo Informatico 6 (ex centro informatico dell'area di ingegneria), con una capacità di circa 2000 persone e un elevato numero di apparecchiature elettriche di calcolo installate e utilizzate.

Per quanto riguarda l'impianto di riscaldamento, si ha un generatore tradizionale a gas metano, con terminali radiatori a piastre metalliche e ventilconvettori; la regolazione è molto scarsa e affidata soltanto alla sonda climatica sulla mandata principale. I radiatori sono spesso completamente bloccati. La distribuzione è a colonne montanti non isolate e a vista, correnti in adiacenza all'anima dei pilastri. Sono inoltre presenti nelle aule didattiche più grandi (B1.1, B2.1, B3.1) e in alcune aule informatiche, degli impianti ad aria, vetusti e a volte con regolazione non funzionante.

Per quanto riguarda l'impianto di raffrescamento, sono stati effettuati numerosi interventi di integrazione e sostituzione nel tempo, per cui è molto frammentato. Attualmente ci sono due gruppi frigoriferi principali esterni: uno completamente spento in inverno; l'altro, di più recente installazione, serve invece la zona iteressata dall'intervento (primo piano, uffici e zona server, aula SI5) ed è acceso anche in inverno per il raffrescamento della zona server. Le aule didattiche più grandi hanno impianti di raffrescamento locali separati. I terminali sono generalmente ventilconvettori e nella zona interessata dall'intervento è sempre presente una regolazione di locale (anche se a volte non funzionante). Le aule del terzo piano di questa porzione di edificio inoltre non hanno impainto di raffrescamento.

Le criticità sono quindi molte e sia lato involucro, sia lato impianto. Anche dal punto di vista manutentivo lo stato attuale è molto critico.

L'edificio è caratterizzato da bilanci energetici molto particolari, per cui gli apporti solari e gli apporti interni (dovuti ad apparecchiature elettriche e agli utenti) sono talmente elevati che il fabbisogno per riscaldamento è molto basso e la stagione di raffrescamento è sostanzialmente data da tutto l'anno solare. L'edificio ha bassissima inerzia termica ed è quindi caratterizzato da sfasamenti dell'onda termica inferiori ad un'ora. Anche riguardo l'impianto vi sono molte inefficienze sulle quali poter agire.

Si è deciso, non escludendo altre future migliorie, di intervenire sulla riduzione degli apporti solari, che molto pesano sul bilancio energetico della zona a sud-est, sud-ovest, completamente vetrata e che ospita le aule didattiche e le aule informatiche. L'altra quota di apporti, quelli interni, sono invece ineliminabili perché direttamente connessi alla destinazione d'uso dell'edificio. Altri interventi sull'involucro sarebbero risultati decisamente più complessi. Si è inoltre proceduto ai rilievi per il ripristino delle condizioni di normale funzionamento delle tende interne e delle serrande antieffrazione presenti, tramite manutenzione ordinaria.

 

 

L'intervento ha come principali obiettivi di progetto i seguenti:

  • Miglioramento delle condizioni di comfort interno in regime estivo nelle aule e negli uffici con grandi superfici vetrate, quindi sul lato sud-est e sud-ovest, in recepimento anche del documento di valutazione dei rischi;
  • Risparmio energetico, dal momento che molti dei locali interessati sono dotati di impianto di raffrescamento (tutti eccetto il terzo piano);
  • Diminuzione dell'abbagliamento sul piano di lavoro.

I principali vincoli di progetto sono:

  • vincoli geometrici, dovuti alle distanza minime di rispetto nei confronti dei fabbricati vicini e all'integrazione architettonica del fabbricato;
  • vincoli gestionali, collegati alla futura realizzazione della scala di esodo esterna;
  • vincoli di convenienza tecnico economica, che determinano la scelta di un sistema di schermatura solare tra quelli possibili.

Si sono quindi valutate le seguenti possibili soluzioni, riportate in tabella, sia in presenza che in assenza di tende interne (che peraltro però sono presenti):

  • Applicazione di veneziane esterne di colore bianco lucido;
  • Applicazione di pensiline a lamelle fisse esterne di colore chiaro;
  • Applicazione di pellicole a controllo solare sulla faccia esterna della superficie vetrata.
 
Tabella di confronto  Fattore di trasmissione solare globale g Applicazione Aspetti di manutenzione/rottura/dipendenza dall'utenza Integrazione architettonica   Costo posato escluso IVA e esclusi costi sicurezza
           [€]
 Tenda interna tessuto beige  49  interno  sì 66 
 Tenda interna veneziana grigio chiaro 45° 47  interno  sì 81
 Tenda interna veneziana grigio chiaro 90° 37   interno  sì  81 
 Tenda esterna veneziana bianco 45° 17 esterno   sì  no  170 
  Tenda esterna veneziana bianco 90° esterno   sì no 170 
 Tenda esterna in tessuto 15  esterna  sì  no -- 
 Pensilina esterna <15  esterno  no sì  185 
 Pellicola chiara 38   esterna   no  sì  75 
Pellicola media 34    esterna  no  no  75 
Pellicola scura 23    esterna  no no 75 
Tenda interna + veneziana esterna (45°)   esterna  sì no  170 
 Tenda interna + pensilina a lamelle fisse <15    esterna  no 185 
 Tenda interna + pellicola  31    esterna  no sì  75 

Si è quindi adottato la soluzione che prevede l'installazione di una pensilina a lamelle fisse metalliche di colore chiaro e riflettente.

I principali obiettivi per la progettazione dimensionale della pensilina sono:

  • Schermatura della radiazione diretta nei mesi da maggio a metà settembre dalle 11 alle 15 circa.
  • Mantenere un opportuno livello di illuminazione naturale.
  • Garantire nei mesi invernali la quota energetica di apporto solare in ingresso ai locali. 

I principali vincoli di progetto sono invece:

  • Mantenere apribili le porte presenti, e quindi limitare la proiezione verticale della pensilina al sopraluce della porta stessa.
  • Avere una sporgenza massima rispetto alla sagoma del fabbricato di 1,5 m (vincolo R.E.U.).
  • Mantenere un buon livello di integrazione architettonica dell'elemento all'interno della struttura esistente e di omogeneità tra i vari prospetti.

La soluzione adottata è quindi quella di una pensilina a lamelle metalliche di colore chiaro, simili agli aggetti esistenti sugli altri prospetti, con le dimensioni specificate in figura:

sezione

 
 

 

L’Attestato di Prestazione Energetica (acronimo APE) dell’edificio è il documento che attesta la prestazione energetica di un edificio attraverso l’uso di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica.

L'APE è redatto nel rispetto delle norme contenute nel decreto D.I. 26/06/2015 "Linee guida per l'attestazione della prestazione energetica degli edifici" da esperti qualificati e indipendenti. 

Sebbene molte regioni si siano espresse con legislazioni vigenti proprie (i.e. Lombardia, Emilia Romagna), tuttavia la Toscana e molte altre rimandano alla legislazione nazionale per cui vi è obbligo di dotazione o produzione dell’APE nel caso di edifici di nuova costruzione, o sottoposti a ristrutturazione importante (come definita da D.L.63/2013 e smi), o oggetto di compravendita o di locazione, nell’ambito di contratti, nuovi o rinnovati relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici e, cosa particolarmente interessante per gli edifici di proprietà dell'Università di Pisa, per tutti gli edifici con superfici utile maggiore di 250 m2 utilizzati da Pubbliche Amministrazioni e aperti al pubblico. Inoltre, per tali edifici è fatto obbligo di affiggere con evidenza tale attestato all’ingresso dell’edificio o in altro luogo chiaramente visibile al pubblico.

L’attestato fornisce, tramite un indicatore numerico specifico, informazioni circa il fabbisogno di energia primaria del sistema edificio-impianto, in condizioni di utilizzo standard dello stesso, per i servizi di riscaldamento, di raffrescamento, di ventilazione, di produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione e trasporto, se presenti. Vengono riportati anche i limiti di legge di tali prestazioni e quindi la classe energetica di appartenenza. Tale attestato ha funzione principalmente di indicatore di confronto tra edifici, indicando consumi standard; i consumi effettivi di un edificio sono invece fortemente legati all’utilizzo e alla gestione del sistema edificio-impianto da parte dell’utenza.

A tale proposito, per migliorare la comunicazione dei dati energetici di consumo nei confronti degli utenti, sono stati prodotti dei "poster performance" in cui, oltre ai principali dati dell'APE si inseriscono i dati di consumo reale dell'edificio in base alle fatture energetiche degli ultimi anni precedenti alla data di emissione del documento.

L’Università di Pisa si sta impegnando per la produzione di tali Attestati e poster performance, sia da parte di personale interno che tramite affidamenti a professionisti esterni, in modo tale che tale obbligo sia anche un'opportunità per l'acquisizione di informazioni e modelli del comportamento termico degli edifici di proprietà dell'Ateneo pisano.

Per una migliore visualizzazione abbiamo riportato sulla mappa i principali edifici dell'Ateneo. Nella mappa si possono visualizzare in colore viola gli edifici dotati di APE e di poster performance (n. 63) e in colore arancione quelli ancora non dotati di APE (n.22). In verde poi si possono visualizzare gli edifici che non hanno l'obbligo di essere dotati di APE. L'attività di redazione degli attestati è in essere e in continuo aggiornamento.

Al link seguente è possibile consultare la mappa degli edifici di proprietà dell'Università di Pisa con i relativi poster performance in formato digitale, dove presenti:

MAPPA EDIFICI  

NB: Nel caso in cui il link dei poster risulti non accessibile (errore 401 nel browser Google Chrome), si consiglia di cambiare browser oppure di cancellare i dati di navigazione (memoria cache)

 

 

UNI EN ISO 10077 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti-Calcolo della trasmittanza 

La norma specifica i metodi di calcolo della trasmittanza termica di finestre e porte pedonali costituite da vetrate e/o pannelli opachi inseriti in telai con o senza chiusure oscuranti.

La norma specifica un metodo e fornisce dati di ingresso di riferimento per il calcolo della trasmittanza termica dei profili dei telai e della trasmittanza termica lineare della loro congiunzione con vetrate o pannelli opachi. Il metodo può anche essere utilizzato per valutare la resistenza termica dei profili di chiusure e le caratteristiche termiche dei cassonetti delle chiusure avvolgibili e componenti simili (per esempio persiane).La norma fornisce inoltre criteri per la validazione dei metodi numerici utilizzati per il calcolo

UNI EN ISO 13788:2013 Prestazione igrometrica dei componenti e degli elementi per edilizia-temperatura superficiale interna per evitare l'umidità superficiale critica e la condensazione interstiziale- Metodi di calcolo 

La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN ISO 13788 (edizione dicembre 2012). La presente norma fornisce metodi di calcolo per determinare:

  1. la temperatura superficiale interna di componenti o elementi edilizi al di sotto della quale è probabile la crescita di muffe, in funzione della temperatura e dell'umidità relative interne; il metodo può essere anche utilizzato per la previsione del rischio di altri problemi di condensazione superficiale
  2. la valutazione del rischio di condensazione interstiziale dovuta alla diffusione del vapore acqueo. Il metodo usato non tiene conto di alcuni importanti fenomeni fisici quali:

    - la variazione delle proprietà dei materiali in funzione del contenuto di umidità

    - la risalita capillare e il trasporto di umidità allo stato liquido all'interno dei materiali

    - il movimento dell'aria nei componenti, attraverso fessure o intercapedini

    - la capacità igroscopica dei materiali

    Di conseguenza il metodo può essere applicato solo a strutture nelle quali questi fenomeni possono essere considerati trascurabili.

  3. il tempo che l'acqua, contenuta in uno strato compreso tra due strati con elevata resistenza al passaggio del vapore, impiega ad asciugare, nonché il rischio di condensazione che può verificarsi in altri strati del componente durante il processo di asciugatura.

UNI EN ISO 7730:2006 Ergonomia degli ambienti termici-Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale 

La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN ISO 7730 (edizione novembre 2005). La norma presenta metodi per prevedere la sensazione termica globale ed il grado di disagio (insoddisfazione termica) delle persone esposte in ambienti termici moderati. Essa consente la determinazione analitica e l'interpretazione del benessere termico mediante il calcolo del PMV (predicted mean vote - voto medio previsto) e del PPD (predicted percentage of dissatisfied - percentuale prevista di insoddisfatti) e dei criteri di benessere termico locale, fornendo le condizioni ambientali considerate accettabili per il benessere termico globale così come quelle che rappresentano il disagio locale. Essa è applicabile a uomini e donne in buona salute esposti ad ambienti chiusi nei quali si cerca di raggiungere il benessere termico, ma nei quali si hanno leggere deviazioni da quest'ultimo, nella progettazione di nuovi ambienti o nella valutazione di quelli esistenti. Sebbene sia stata elaborata specificatamente per gli ambienti di lavoro, essa è applicabile a qualunque altro tipo di ambiente. Può essere utilizzata con riferimento all'ISO/TS 14415:2005, punto 4.2, quando si considerano persone con requisiti particolari, quali quelle con disabilità fisiche. Quando si considerano spazi non condizionati, occorre tenere conto delle differenze etniche, nazionali e geografiche. 

UNI EN ISO 6946:2018 Componenti ed elementi per edilizia-Resistenza termica e trasmittanza termica-Metodi di calcolo 

La norma fornisce il metodo per il calcolo della resistenza termica e della trasmittanza termica dei componenti e degli elementi per edilizia, escluse le porte, le finestre e altre parti vetrate, le facciate continue, i componenti che implicano uno scambio termico con il terreno e i componenti in cui è previsto che l'aria possa circolare. Il metodo si applica ai componenti e agli elementi costituiti da strati termicamente omogenei (che possono includere intercapedini d'aria). La norma fornisce inoltre un metodo approssimato che può essere utilizzato per gli elementi contenenti strati non omogenei, incluso l'effetto di fissaggi metallici, per mezzo di un termine di correzione fornito nell'Appendice F. 

UNI EN ISO 52016  Prestazione energetica degli edifici- Fabbisogni per riscaldamento e raffrescamento, temperature interne e carichi sensibili e latenti 

La norma specifica i metodi di calcolo per la valutazione:

  1. del fabbisogno energetico (sensibile) per riscaldamento e raffrescamento, basato su calcoli orari o mensili
  2. del fabbisogno di energia latente per (de-) umidificazione, basato su calcoli orari o mensili;
  3. della temperatura interna, basata su calcoli orari;
  4. del carico sensibile di riscaldamento e raffrescamento, basato su calcoli orari;
  5. dell'umidità e del carico di calore latente per (de-) umidificazione, basato su calcoli orari;
  6. del carico sensibile di riscaldamento o raffrescamento di progetto e del carico latente di riscaldamento di progetto, utilizzando un intervallo di calcolo orario;
  7. delle condizioni dell'aria di rinnovo per fornire l'umidificazione e la deumidificazione necessarie.

I metodi di calcolo possono essere utilizzati per edifici residenziali o non residenziali.

 UNI EN ISO 52017 Prestazione energetica degli edifici-Carichi sensibili e latenti e temperature interne 

La norma specifica le ipotesi, le condizioni al contorno e le equazioni generali per il calcolo, in regime transitorio orario o sub-orario, delle temperature interne (dell'aria e operativa) e /o dei carichi di riscaldamento, raffrescamento, umidificazione e deumidificazione per mantenere condizioni fissate di set point (temperatura, umidità) in una singola zona dell'edificio. La norma non impone alcuna tecnica numerica specifica.

 

UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici-Dati climatici 

  • UNI 10349-1:2016 Medie mensili per la valutazione della prestazione termico-energetica dell'edificio e metodi per ripartire l'irradianza solare nella frazione diretta e diffusa e per calcolare l'irradianza solare su di una superficie inclinata 

La UNI 10349-1 fornisce, per il territorio italiano, i dati climatici convenzionali necessari per la verifica delle prestazioni energetiche e termoigrometriche degli edifici, inclusi gli impianti tecnici per la climatizzazione estiva e invernale ad essi asserviti. La norma fornisce inoltre metodi di calcolo per:

  • ripartire l'irradianza solare oraria nella frazione diretta e diffusa;
  • calcolare l'energia raggiante ricevuta da una superficie fissa comunque inclinata ed orientata

Il rapporto tecnico fornisce, per il territorio italiano, i dati climatici convenzionali necessari per la progettazione delle prestazioni energetiche e termoigrometriche degli edifici, inclusi gli impianti tecnici per la climatizzazione estiva ed invernale ad essi asserviti. I dati di progetto contenuti nel rapporto tecnico sono rappresentativi delle condizioni climatiche limite, da utilizzare per il dimensionamento degli impianti tecnici per la climatizzazione estiva e invernale e per valutare il rischio di surriscaldamento estivo.

  • UNI 10349-3:2016 Differenze di temperatura cumulate (Gradi Giorno) ed altri indici sintetici 

La UNI 10349 - 3 fornisce metodi di calcolo e prospetti di sintesi relativi a indici sintetici da utilizzarsi per la descrizione climatica del territorio. La UNI 10349-3 completa la UNI EN ISO 15927-6 fornendo la metodologia di calcolo per la determinazione, sia nella stagione di raffrescamento, sia nella stagione di riscaldamento degli edifici, dei gradi giorno, delle differenze cumulate di umidità massica, della radiazione solare cumulata su piano orizzontale e dell'indice sintetico di severità climatico del territorio. Gli indici possono anche essere utilizzati per una prima verifica di massima degli impianti.

UNI EN 15193 Prestazione energetica degli edifici - Requisiti energetici per illuminazione 

La norma specifica la metodologia per la valutazione della prestazione energetica dei sistemi di illuminazione per l’illuminazione generale in edifici residenziali e non-residenziali e per il calcolo o la misurazione della quantità di energia richiesta o utilizzata per l’illuminazione negli edifici. Il metodo può essere applicato ad edifici nuovi, esistenti o ristrutturati. Fornisce inoltre una metodologia (LENI) come misura dell’efficienza energetica degli impianti di illuminazione negli edifici. La norma non comprende i requisiti di illuminazione, la progettazione di sistemi di illuminazione, la pianificazione dei sistemi degli impianti di illuminazione, le caratteristiche dei prodotti di illuminazione (lampade, dispositivi di controllo e apparecchi di illuminazione) e dei sistemi utilizzati come "display lighting", delle lampade da tavolo e degli apparecchi integrati nei mobili. Inoltre la norma non fornisce alcuna procedura per la simulazione dinamica di scena di illuminazione impostate. Il prospetto 1 mostra la corrispondente posizione della norma rispetto all'insieme delle norme sugli EPB nel contesto della struttura modulare come dalla EN ISO 52000-1.

Il rapporto tecnico affianca la UNI EN 15193-1:2017 e fornisce informazioni per supportare la corretta comprensione, l'utilizzo e l'implementazione nazionale della suddetta norma di illuminazione. Il rapporto tecnico fornisce:

  • il commento ai punti della norma;
  • la spiegazione sulle procedure e fornisce informazioni di fondo;
  • la giustificazione delle scelte che sono state fatte;
  • la descrizione dei processi;
  • un foglio di calcolo per il processo di calcolo;
  • esempi svolti e valori di riferimento;
  • consigli sui sistemi di controllo dell'illuminazione;
  • guida sul progetto di illuminazione per edifici domestici.

 UNI 10339:1995 Impianti aeraulici al fine di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura 

Fornisce una classificazione degli impianti, la definizione dei requisiti minimi e i valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento. Si applica agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone, comunque installati in edifici chiusi, con esclusione: -degli impianti per la climatizzazione invernale degli edifici adibiti ad attivita' industriale o artigianale (per i quali si applica la UNI 8852); - degli impianti destinati a scopi diversi, per esempio quelli per la conservazione di prodotti deteriorabili e/o per la realizzazione di condizioni adatte a particolari lavorazioni industriali (impianti di processo); -degli impianti di solo riscaldamento invernale e raffrescamento estivo senza immissione di meccanica di aria esterna.

UNI/TS 11330 Prestazioni energetiche degli edifici 

  • UNI/TS 11330-1:2014 Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale 

La specifica tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale. La specifica tecnica definisce le modalità per l’applicazione nazionale della UNI EN ISO 13790:2008 con riferimento al metodo mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per umidificazione e per deumidificazione. La specifica tecnica è rivolta a tutte le possibili applicazioni previste dalla UNI EN ISO 13790:2008: calcolo di progetto (design rating), valutazione energetica di edifici attraverso il calcolo in condizioni standard (asset rating) o in particolari condizioni climatiche e d’esercizio (tailored rating).

  • UNI/TS 11330-2:2014 Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l'illuminazione in edifici non residenziali 

La specifica tecnica fornisce dati e metodi di calcolo per la determinazione dei fabbisogni di energia termica utile per il servizio di produzione di acqua calda sanitaria, nonché di energia fornita e di energia primaria per i servizi di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria. Essa fornisce inoltre il metodo di calcolo per la determinazione del fabbisogno di energia primaria per il servizio di ventilazione e le indicazioni e i dati nazionali per la determinazione dei fabbisogni di energia primaria per il servizio di illuminazione in accordo con la UNI EN 15193. La specifica tecnica fornisce dati e metodi per il calcolo dei rendimenti e delle perdite dei sottosistemi di generazione alimentati con combustibili fossili liquidi o gassosi. La specifica tecnica si applica a sistemi di nuova progettazione, ristrutturati o esistenti: per il solo riscaldamento, misti o combinati per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria, per sola produzione acqua calda per usi igienico-sanitari, per i sistemi di sola ventilazione, per i sistemi di ventilazione combinati alla climatizzazione invernale, per i sistemi di illuminazione negli edifici non residenziali.

  • UNI/TS 11330-3:2010 Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva 

La specifica tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione:- dei rendimenti e dei fabbisogni di energia dei sistemi di climatizzazione estiva;- dei fabbisogni di energia primaria per la climatizzazione estiva. La specifica tecnica si applica unicamente ad impianti fissi di climatizzazione estiva con macchine frigorifere azionate elettricamente o ad assorbimento. La specifica tecnica si applica a sistemi di nuova progettazione, ristrutturati o esistenti:- per il solo raffrescamento;- per la climatizzazione estiva. La specifica tecnica non si applica ai singoli componenti dei sistemi di climatizzazione estiva per i quali rimanda invece alle specifiche norme di prodotto.

  • UNI/TS 11330-4:2016 Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria 

La specifica tecnica calcola il fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria nel caso vi siano sottosistemi di generazione che forniscono energia termica utile da energie rinnovabili o con metodi di generazione diversi dalla combustione a fiamma di combustibili fossili trattata nella UNI/TS 11300-2. Si considerano i seguenti sottosistemi per produzione di energia termica e/o elettrica:

  • impianti solari termici;
  • generatori a combustione alimentati a biomasse;
  • pompe di calore;
  • impianti fotovoltaici;
  • cogeneratori.

Sono inoltre considerate le sottostazioni di teleriscaldamento.

La presente specifica tecnica fornisce metodi di calcolo per determinare in modo univoco e riproducibile applicando la normativa tecnica citata nei riferimenti normativi:

  • il fabbisogno di energia primaria degli edifici sulla base dell’energia consegnata ed esportata;
  • la quota di energia da fonti rinnovabili.

La presente specifica tecnica fornisce inoltre precisazioni e metodi di calcolo che riguardano, in particolare:

  1. le modalità di valutazione dell’apporto di energia rinnovabile nel bilancio energetico;
  2. la valutazione dell’energia elettrica esportata; 
  3. la definizione delle modalità di compensazione dei fabbisogni con energia elettrica attraverso energia elettrica prodotta da rinnovabili;
  4. la valutazione dell’energia elettrica prodotta da unità cogenerative.
  • UNI/TS 11330-6:2016 Determinazione del fabbisogno di energia per ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili 

La presente specifica tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione del fabbisogno di energia elettrica per il funzionamento di impianti destinati al sollevamento e al trasporto di persone o persone accompagnate da cose in un edificio, sulla base delle caratteristiche dell'edificio e dell'impianto. I suddetti metodi di calcolo tengono in considerazione solo il fabbisogno di energia elettrica nei periodi di movimento e di sosta della fase operativa del ciclo di vita.

 

UNI CEI EN 16247-1:2012 Diagnosi energetiche-Requisiti generali

La norma definisce i requisiti, la metodologia comune e i prodotti delle diagnosi energetiche. Si applica a tutte le forme di aziende ed organizzazioni, a tutte le forme di energia e di utilizzo della stessa, con l'esclusione delle singole unità immobiliari residenziali. Definisce i requisiti generali comuni a tutte le diagnosi energetiche. Requisiti per specifiche diagnosi energetiche relative a edifici, processi industriali e trasporti, completeranno i requisiti generali qui descritti attraverso successive parti della norma.

La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN 16247-2 (edizione maggio 2014). La norma è applicabile alle diagnosi energetiche specifiche per gli edifici. Essa definisce i requisiti, la metodologia e la reportistica di una diagnosi energetica relativa a un edificio o a un gruppo di edifici, escludendo le singole residenze private. Essa deve essere applicata congiuntamente alla EN 16247-1 “Diagnosi energetiche – Parte 1: Requisiti generali”, che integra e rispetto alla quale fornisce ulteriori requisiti.

La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN 16247-3 (edizione maggio 2014). La norma definisce i requisiti, la metodologia e la reportistica di una diagnosi energetica nell’ambito di un processo, relativamente a:

  1. organizzare e condurre una diagnosi energetica;
  2. analizzare i dati ottenuti con la diagnosi energetica;
  3. riportare e documentare i risultati della diagnosi energetica.

La norma si applica ai luoghi in cui l’uso di energia è dovuto al processo. Essa deve essere usata congiuntamente alla EN 16247-1 “Diagnosi energetiche – Parte 1: Requisiti generali”, che integra e rispetto alla quale fornisce ulteriori requisiti.

La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN 16247-4 (edizione maggio 2014). La norma determina i requisiti, la metodologia e la reportistica specifici per le diagnosi energetiche nel settore dei trasporti e affronta ogni situazione in cui viene effettuato uno spostamento, non importa chi sia l’operatore (compagnia pubblica o privata o se l’operatore si dedica esclusivamente al trasporto oppure no). Le procedure qui descritte si applicano alle diverse modalità di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo, aereo), oltre che ai differenti ambiti (locale, a lunga distanza) e all’oggetto trasportato (fondamentalmente merci e persone). La norma deve essere applicata congiuntamente alla EN 16247-1 “Diagnosi energetiche – Parte 1: Requisiti generali”, che integra e rispetto alla quale fornisce ulteriori requisiti.

Questa norma definisce i requisiti di competenza di un auditor energetico e può essere utilizzata, ad esempio:

  1. per definire schemi nazionali di qualificazione della figura dell'auditor energetico;
  2. dalle organizzazioni, al fine di nominare un auditor energetico competente;
  3. per assicurare, applicandola insieme alle altre parti della serie EN 16247, un processo di diagnosi energetica di buona qualità.

Questa norma stabilisce inoltre che tutte le competenze richieste possono fare capo ad un unico auditor energetico oppure ad un gruppo di auditor energetici. 

UNI CEI 11352 Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista per la verifica dei requisiti 

È la norma italiana che stabilisce i requisiti minimi per le società che vogliono svolgere il ruolo di Energy Service Company(ESCo). La norma delinea i requisiti minimi dei servizi di efficienza energetica e le capacità (organizzativa, diagnostica, progettuale, gestionale, economica e finanziaria) che la ESCo deve possedere per poter offrire tali attività presso i propri clienti: assegna inoltre una lista di controllo per la verifica delle capacità delle ESCo.

 

L'Università di Pisa, e in particolare la Direzione Edilizia e l'Unità Fiscale della Direzione Finanza e Fiscale di Ateneo, dal 2012 usufruisce delle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico negli edifici esistenti per alcune tipologie di interventi, principalmente per la sostituzione di infissi, o di vetrate, con analoghi ma ad alta prestazione termica.

Negli ultimi anni la normativa che disciplina tale materia è stata più volte modificata dalle Leggi di Bilancio annuali, ma tale misura ha indubbiamente favorito l’attuazione di interventi volti al risparmio energetico.

Si riporta il collegamento al portale DETRAZIONI FISCALI PER L'EFFICIENZA ENERGETICA a cura dell’ENEA (DETRAZIONI FISCALI PER L'EFFICIENZA ENERGETICA) che fornisce tutte le informazioni su quali interventi sono detraibili; quali spese sono detraibili; i dati; il quadro normativo; i meccanismi di incentivazione e di detrazione fiscale per il risparmio di energia negli edifici esistenti per le famiglie, le imprese e la Pubblica Amministrazione.

Si riporta inoltre il link alla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29.12.2017 sulla quale è stata pubblicata legge di Bilancio 2018 (Legge 27.12.2017 n.205 Bilancio di previsione dello stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018) che integra e in parte modifica le condizioni di accesso ai benefici fiscali per l’efficienza energetica degli edifici, in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018.

Per gli interventi con inizio dei lavori a partire dal 6 ottobre 2020, si applicano i requisiti minimi indicati nel D.M. 6 agosto 2020 (GU Serie Generale n.246 del 05-10-2020), attuativo della Legge 77/2020  - “Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici - cd. Ecobonus” (D.M. 6 agosto 2020 "Requisiti tecnici per l'accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici - cd. Ecobonus")

Infine si riporta nella tabella sottostante un quadro riassuntivo di quali interventi abbiamo potuto detrarre a partire dal 2014 e in che misura, tenendo conto che l’importo detraibile è il 65% delle spese totali per gli anni precedenti al 2018 e del 50% per il 2018, e che viene conteggiato in 10 quote annuali. Come si vede l'importo totale  sui 10 anni risparmiato ammonta a oltre 250 k€ per un totale di circa 157 MWhth/anno di diminuzione del fabbisogno energetico:

 
ANNO EDIFICIO DESCRIZIONE INTERVENTO ENERGIA RISPARMIATA kWht/anno IMPORTO DETRAZIONE
2014

      B29        Sede di Farmacia

“Lavori di manutenzione straordinaria per la sostituzione degli infissi della sede del Dipartimento di Farmacia in via Bonanno Pisano, n° 6 a Pisa.” - sostituzione di n°6 porte vetrate di ingresso con analoghe ad alte prestazioni. 4232,5 €16.253,93
2015 B65 Scheibler Aerospaziale “Intervento di messa in sicurezza di porzione di copertura per il fabbricato B65 ex Dipartimento di Ingegneria"Aerospaziale”- sostituzione di n°2 lucernai con analoghi ad alte prestazioni. 513,73 €1.410,42
2016 B36 Ingresso Orto Botanico “Lavori di adeguamento funzionale di locali per nuovo ingresso dell’Orto botanico e Polo Museale in via Roma a Pisa”. Sostituzione di n°2 lucernai con analoghi ad alte prestazioni. 1914,59 €4.713,90
2016

     B19        Aula 10, Disaa

“Intervento di riqualificazione mediante la sostituzione e l’isolamento dei serramenti presso il Polo di Agraria edificio B19, Via del Borghetto n. 80, 56100 Pisa (PI)” 10655,3 €13.004,61
2016 B36 Palazzina Conchiglie “Lavori di Restauro e Adeguamento funzionale della palazzina della Fonderia (detta delle conchiglie) Orto Botanico - Pisa” - Sostituzione di 1 porta esistente e di n°8 vetrate all'interno di infissi restaurati con analoghi ad alte prestazioni. 4156,47 €9.239,52
2016       A06         La Sapienza “Lavori di Adeguamento, Consolidamento e Riorganizzazione funzionale dell’edificio denominato “La Sapienza”, via Curtatone e Montanara, Pisa” - Sostituzione di 1 porta esistente e di n°8 vetrate all'interno di infissi restaurati.  45540,87 €56.247,30
2017       B29      Sede di Farmacia “Lavori di manutenzione straordinaria per la sostituzione degli infissi della sede del Dipartimento di Farmacia in via Bonanno Pisano, n° 6 a Pisa.” - sostituzione di facciata vetrata di ingresso con analoga ad alte prestazioni. 5675,78 €17.592,59
2018       B55        Polo Fibonacci- area Ex Marzotto "Lavori di manutenzione ordinaria e interventi urgenti anno 2014-2015"- Lavori di sostituzione n°11 infissi con analoghi ad alte prestazioni. 8523 €8.570,62
2018

A05-Palazzo Ricci

"Restauro e risanamento conservativo consistente nella nuova posa in opera di vetrata strutturale rispondente alla normativa, da collocarsi all'interno del Collegio Ricci, via del Collegio Ricci n.10, via Santa Maria n.8, Pisa"‐ Lavori di sostituzione n°4 infissi. 14824 €19.115,98
2019 B10 Palazzina Ridolfi “Recupero di coperture e facciate del fabbricato denominato "B10 ‐ Palazzina Ridolfi" all'interno del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro‐ambientali sito in Pisa, Via del Borghetto n.80” ‐ Lavori di sostituzione totale degli infissi. 5376 €14.855,65
2020 G16 Podere Scalbatraio ed. 1 “Sostituzione degli infissi nel fabbricato 1 del Podere Scalbatraio a San Piero a Grado, Pisa”   2217 €14.310,74
2021 B29 Sede Dipartimento Farmacia “Adeguamento della copertura, al fine di renderla calpestabile, per l’installazione delle linee vita, risanamento delle chiostre e della copertura del seminterrato del Dipartimento di Farmacia, via Bonanno Pisano, 6, Pisa" 15840   €21.427,75
2021 B36- Porzione Palazzo Granduca angolo via Volta-via Roma "Intervento di risanamento, riqualificazione e adeguamento normativo della porzione degradata del Palazzo del Granduca" 11194 €16.248,97
2022 C03- Palazzo Vitelli  “Consolidamento e adeguamento della copertura e restauro delle facciate di Palazzo Vitelli, sede amministrativa dell’Università di Pisa, Lungarno Pacinotti, 44 - Pisa”   25255 €27.336,55
2023 A22 - bar “Lavori di riqualificazione delle vetrate del bar del Dipartimento di Economia e
Management e potenziamento scarichi acque piovane nelle terrazze zona bar”
4246 €17.143,75
TOTALE INTERVENTI CON SUCCESSO 157.947 €257.47

 

 

Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per “norma” si intende:

"una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi, e che appartenga a una delle seguenti categorie:

  1. norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione internazionale;
  2. norma europea: una norma adottata da un'organizzazione europea di normazione;
  3. norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell'applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione;
  4. norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale."

Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio.

Si riportano, suddivise per sezione, le principali normative di interesse del settore energetico applicato all'edilizia. 

Normative diagnosi energetica

Normative impianti

Normative involucro edilizio

DECRETO LEGISLATIVO 14 LUGLIO 2020, n. 73 Attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.

DECRETO LEGISLATIVO 10 GIUGNO 2020, N.48 Attuazione della direttiva (UE) 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.

DECRETO LEGISLATIVO 18 LUGLIO 2016, N.141 Disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102 attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 206/32/CE. 

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 141/2016, che modifica e integra il provvedimento (d.lgs. n. 102/2014) che impone, in ogni condominio e negli "edifici polifunzionali" (riforniti da una fonte di riscaldamento o raffreddamento centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici), di verificare se sussista l’obbligo di introdurre sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per misurare l'effettivo consumo. 

 

DECRETO INTERMINISTERIALE 26 GIUGNO 2015:

Il Decreto introduce modifiche al quadro normativo di riferimento in materia di prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici ad essi asserviti. Tra le novità sono contemplati nuovi requisiti minimi, nuove modalità di calcolo della prestazione energetica per gli edifici e gli impianti associati, nuovi modelli di redazione della relazione tecnica di progetto, dell’Attestato di Prestazione energetica (APE) e dell’Attestato di Qualificazione Energetica (AQE).

DECRETO MINISTERIALE 10 FEBBRAIO 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del presidente della repubblica n.74/2013. 

Introduce e definisce il nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione degli ambienti e il rapporto di controllo di efficienza energetica.

DECRETO LEGISLATIVO 4 LUGLIO 2014, N.102 Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.

In attuazione della direttiva europea 2012/27/UE ha introdotto l’obbligo di installazione di sistemi per la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi di ogni utente e l’obbligo di termoregolazione per ogni singola unità, interventi che devono essere realizzati entro il 31/12/2016. La norma tecnica di riferimento per la contabilizzazione è la UNI 10200.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 APRILE 2013, N.75 Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n.192. 

 Il D.P.R. 16 aprile 2013 n. 75 è stato emanato per definire i requisiti tecnici e professionali dei soggetti abilitati all’ attività di certificazione energetica degli edifici e degli impianti, cioè in pratica dei certificatori energetici. Il decreto stabilisce che l’attività di certificazione energetica, sia che il soggetto la svolga sotto forma libero professionale sia che la svolga in qualità di dipendente di enti pubblici, di organismi pubblici o privati qualificati a svolgere attività ispettive nel settore delle costruzioni (comprese le Società di Ingegneria) o di società di servizi energetici (EsCO), deve essere svolta da un tecnico abilitato.

DECRETO INTERMINISTERIALE 28 DICEMBRE 2012 Criteri, condizioni e modalità per la realizzazione di interventi di efficienza energetica (certificati bianchi).

Il Dm 28 dicembre 2012 di determinazione dei nuovi obiettivi di risparmio per il quadriennio 2013-2016 e di potenziamento del meccanismo dei Certificati Bianchi (il cui nome tecnico è Titoli di Efficienza Energetica)  introduce novità importanti per quanto riguarda l'incremento dei target per i distributori obbligati

DECRETO LEGISLATIVO 3 MARZO 2011, N.28 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE (11G0067). 

Il provvedimento definisce strumenti, meccanismi, incentivi e quadro istituzionale, finanziario e giuridico, necessari per il raggiungimento degli obiettivi fino al 2020 in materia di energia da fonti rinnovabili.

DECRETO 19 MAGGIO 2010 Modifica degli allegati al decreto 22 gennaio 2008, n.37, concernente il regolamento in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.

Il decreto prevede l’aggiornamento della modulistica relativa alle attività soggette a verifica, tra le quali l’attività di installazione impianti. La dichiarazione di conformità deve essere rilasciata da:  

  • Impresa installatrice
  • Responsabile degli uffici tecnici interni delle imprese non installatrici

DECRETO LEGISLATIVO 30 MAGGIO 2008, N.115 Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE. 

È il decreto con cui  lo Stato italiano ha promosso la diffusione dell'efficienza energetica in tutti i settori. Il decreto tra le altre cose:

  • definisce gli obiettivi indicativi, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale, finanziario e giuridico, necessari ad eliminare le barriere e le imperfezioni esistenti sul mercato che ostacolano un efficiente uso finale dell'energia;
  • crea le condizioni per lo sviluppo e la promozione di un mercato dei servizi energetici e la fornitura di altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica agli utenti finali.

DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2008, N.37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici 

Il Decreto, modificato dal decreto 19/05/2010, prevede, che al termine dei lavori, dopo le verifiche previste dalla normativa vigente, l’impresa installatrice rilasci al committente la dichiarazione di conformità dei seguenti impianti:

  • Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere (lettera a);
  • Impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere (lettera b);
  • Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali (lettera c);
  • Impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie (lettera d);
  • Impianto per la distribuzione e l’utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, ventilazione ed aerazione dei locali (lettera e);
  • Impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, montacarichi, scale mobili e simili (lettera f);
  • Impianti di protezione antincendio (lettera g).

DECRETO LEGISLATIVO 29 DICEMBRE 2006, N.311 Disposizioni correttive ed integrative 19 agosto 2005, n-192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

In particolare rende obbligatorio l'utilizzo di  pannelli fotovoltaici, pannelli solari termici  per la produzione di acqua calda e schermature solari esterne, per tutti gli edifici nuovi o ristrutturati con superficie superiore a 1000 m2. Impone nuovi limiti, via via più stringenti dal 2006 al 2010, al fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale degli edifici e alle trasmittanze di tutte le componenti dell'involucro edilizio. Obbliga gli uffici pubblici all'esposizione della targa energetica. A decorrere dal 1º luglio 2009 si applica alle singole unità immobiliari, nel caso di trasferimento a titolo oneroso, mentre era già in precedenza applicato ai trasferimenti a titolo oneroso di interi fabbricati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Direttive Europee che qui riportiamo perseguono e mettono in atto gli obiettivo della Strategia Europa dell'Unione Europea (UE) e in particolare quelli relativi al settore clima ed energia e che qui riportiamo:

 Obiettivi per il 2020:

  • ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990
  • ottenere il 20% dell’energia da fonti rinnovabili
  • migliorare l'efficienza energetica del 20%

Obiettivi per il 2030:

  • ridurre del 40% i gas a effetto serra
  • ottenere almeno il 27% dell'energia da fonti rinnovabili
  • aumentare l'efficienza energetica del 27-30%
  • portare il livello di interconnessione elettrica al 15% (vale a dire che il 15% dell’energia elettrica prodotta nell’Unione può essere trasportato verso altri paesi dell’UE)

Obiettivi per il 2050:

  • tagliare dell'80-95% i gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990.

Di seguito le principali Direttive Europee dell’ambito in oggetto.

DIRETTIVA 2018/844/UE  DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica

La legge europea, interviene modificando le seguenti direttive: direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica. Tenendo conto che al parco immobiliare, è riconducibile circa il 36 % di tutte le emissioni di CO2 nell’Unione, gli obiettivi da proseguire sono:

  • ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030,
  • favorire lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato entro il 2050.

Per raggiungere gli obiettivi vengono quindi introdotte alcune novità, tra le più importanti:

  • obbligo di migliorare la prestazione energetica di edifici nuovi e esistenti,
  • viene richiesto di prevedere strategie nazionali di ristrutturazione degli immobili e indicatori d’intelligenza,
  • viene previsto il sostegno allo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

DIRETTIVA 2010/31/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 Maggio 2010 sulla prestazione energetica nell’edilizia in data 23 Aprile 2018 il Consiglio Europeo ha adottato la direttiva “riveduta” attraverso la revisione della Direttiva 2010/31/UE.

Gli obiettivi della revisione della Direttiva sono la decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo esistente e altamente inefficiente e contemporaneamente promuovere interventi di ristrutturazione economicamente convenienti. A tal fine viene introdotto un indicatore di intelligenza per gli edifici, semplificate le ispezioni degli impianti di riscaldamento e condizionamento e promossa l'elettromobilità attraverso la creazione di un quadro per i parcheggi per veicoli elettrici. La revisione della direttiva sul rendimento energetico degli edifici, di modifica alla direttiva 2010/31/UE, integra le misure nell'ambito della direttiva sull'efficienza energetica nonché la legislazione dell'UE in materia di efficienza energetica dei prodotti. Fa parte del Pacchetto sull'Energia Pulita presentato dalla Commissione il 30 novembre 2016.

DIRETTIVA 2012/27/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 Ottobre 2012 sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE E 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE

Questa direttiva rimarca il ruolo strategico dell’efficienza energetica nel settore civile e chiede agli Stati membri di risparmiare energia fissando obiettivi nazionali indicativi di efficienza energetica. Introduce l’obbligo di eseguire l’audit energetico per le grandi imprese e di promuoverlo per le PMI. Chiede che vengano messi a punto strumenti di finanziamento per favorire le misure di efficienza energetica e che vengano messi a disposizione adeguati programmi di formazione e  sistemi di certificazione per le nuove figure professionali e che venga svolta una adeguata  attività di informazione. Conferma il ruolo esemplare della pubblica amministrazione prescrivendo agli Stati membri una serie di azioni e interventi da mettere in campo sugli edifici della PA centrale: ”dal 10 gennaio 2014 il 3 % degli edifici con una superficie superiore a 500m2, di proprietà del proprio governo centrale e da esso occupati deve essere ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica, e a partire dal 9 luglio 2015 tale soglia è portata a 250m2.

DIRETTIVA 2010/30/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 Maggio 2010 concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti 

DIRETTIVA 2009/29/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 Aprile 2009 che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra.

Nota come “pacchetto clima-energia 20-20-20”, l’U.E. ha fissato gli obietti di ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico entro il 2020 rispetto ai valori  del 1990.

DIRETTIVA 2009/125/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 Ottobre 2009 relativa all’ istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all ' energia.

La direttiva 2009/125/CE è la direttiva europea che regola gli Energy Related Products (ERP). Il Parlamento Europeo ha adottato questa direttiva per ampliare il campo di applicazione della Direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2005/32/CE, per includere i prodotti che consumano energia ("Energy using Products Directive" -EuP) ed era limitata ai prodotti che consumano energia durante l'uso come ad esempio, le caldaie, i computer, i televisori, i ventilatori industriali e le lampadine.  

DIRETTIVA 2002/91/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 Dicembre 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia

Le disposizioni in essa contenute riguardano: 

  • il quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici
  • l'applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione
  • l'applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici esistenti di grande metratura sottoposti a importanti ristrutturazioni
  • la certificazione energetica degli edifici
  • l'ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d'aria negli edifici, nonché una perizia del complesso degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di quindici anni.